Polittico dell'Incoronazione

Opera di grande soddisfazione per le committenze francescane, con una rappresentazione di ben cinque santi di questo Ordine fra i quali risalta alla critica la trama iconografica di San Bonaventura, definita secondo Papetti in modo originale con la mitra, il cappello cardinalizio, il piviale con ricami e l’albero della Redenzione. Al centro l’Incoronazione della Vergine, dai dettagli goticheggianti e di eccellente qualità decorativa anche miniaturistica che distingue Vittore. Sant’Elpidio è rappresentato come un cavaliere aristocratico, e con espressione delicata ed estrema eleganza regge la città. Un tratto distintivo di Vittore, che prende le distanze dai modelli di Carlo e allo stesso tempo lo rende inconfondibile, è la disarmonia dei corpi, con quelle teste un po’ grandi (Papetti) nel rapporto con la prospettiva architettonica delle tavole.

Vittore Crivelli

Polittico dell’Incoronazione

Tempera su tavola, 239×291 cm

Ordine inferiore

Incoronazione della Vergine, S. Bonaventura, S. Giovanni Battista, S. Francesco, S. Ludovico

Ordine superiore

Cristo morto tra la Vergine Addolorata e S. Giovanni Evangelista, S. Antonio da Padova, S. Elpidio, la Maddalena, S. Bernardino

Predella

Storie del Battista

Pinacoteca Civica – Palazzo ex Convento dei Filippini

Corso Baccio, 31

Sant’Elpidio a Mare (FM)

Polittico dell'Incoronazione

Opera di grande soddisfazione per le committenze francescane, con una rappresentazione di ben cinque santi di questo Ordine fra i quali risalta alla critica la trama iconografica di San Bonaventura, definita secondo Papetti in modo originale con la mitra, il cappello cardinalizio, il piviale con ricami e l’albero della Redenzione. Al centro l’Incoronazione della Vergine, dai dettagli goticheggianti e di eccellente qualità decorativa anche miniaturistica che distingue Vittore. Sant’Elpidio è rappresentato come un cavaliere aristocratico, e con espressione delicata ed estrema eleganza regge la città. Un tratto distintivo di Vittore, che prende le distanze dai modelli di Carlo e allo stesso tempo lo rende inconfondibile, è la disarmonia dei corpi, con quelle teste un po’ grandi (Papetti) nel rapporto con la prospettiva architettonica delle tavole.