Polittico di Massa Fermana

Il Polittico, dipinto a tempera e oro, è composto di cinque pannelli principali. Al centro troviamo la Madonna col Bambino e ai lati i Santi Giovanni Battista, Lorenzo, Silvestro e Francesco. Nelle tre cuspidi sono ritratti l’Annunciata, la Pietà e l’Angelo annunciante. La predella è divisa in quattro scomparti nei quali sono rappresentati l’Orazione nell’Orto, la Crocifissione, la Flagellazione e la Resurrezione.

La Madonna è assisa in trono al centro e regge tra le braccia il Bambino che benedice e regge una sfera dorata, simbolo del globo terrestre. Il trono marmoreo poggia su un piedistallo, in cui è incastrata una candeletta spenta, vicina alla firma dell’artista. In alto è ingentilito dal drappo rosso che copre lo schienale e da due grossi frutti poggiati ai lati, una pesca e una mela cotogna, derivanti dalla tradizione squarcionesca e alludenti al Peccato originale. Le aureole, di Maria come dei santi, sono di tipo arcaico, come dischi dorati appuntati dietro la testa e non scorciati, sui quali l’artista applicò decorazioni a rilievo.

La Madonna ricorda gli schemi di Filippo Lippi. Rispetto alle Madonne del periodo padovano o zaratino (Madonna Huldschinsky, Madonna della Passione), la figura della Vergine è qui addolcita da una nuova tenerezza, che si ritroverà poi nelle opere mature dell’artista.

I santi laterali. Il gradino inferiore unifica gli scomparti dei santi, ma è differenziato a seconda dell’ambientazione. Giovanni Battista ad esempio è immaginato nel deserto, poggiante su una roccia frastagliata alla Mantegna, che si ritrova anche simmetricamente nel pannello più a destra, di San Francesco che riceve le stimmate, mentre gli altri due santi poggiano su un gradino di marmo screziato.

Variati per posa e atteggiamento, i santi sono riconoscibili da attributi tipici (il cartiglio con l’Ecce Agnus Dei di Giovanni, la graticola di Lorenzo e il crocifisso coi raggi dorati – a rilievo – che toccano le ferite di Francesco), con l’esclusione di Silvestro, che non ha attributi specifici a parte la sontuosa veste papale, ma che è comunque riconoscibile poiché santo titolare, con Lorenzo, della chiesa. Diversi dalla Madonna per una consistenza più secca e scultorea, i santi mostrano una maggiore persistenza dei modi padovani.

Carlo Crivelli

Polittico di Massa Fermana, 1468

Tempera su tavola

Firmato e datato: KAROLVS CRIVELLVS VENETVS PINXIT HOC OPVS MCCCCLXVIII

Descrizione

Madonna col Bambino, S. Giovanni Battista, S. Lorenzo, S. Silvestro e S. Francesco

Cuspidi: Cristo in Pietà, la Vergine Annunziata e l’Arcangelo Gabriele

Predella: Orazione nell’orto, Crocifissione, Flagellazione, Resurrezione

Dimensioni

Pannello centrale: 105×44 cm

Pannelli laterali: ciascuno 105×34 cm

Cuspide centrale: 51×28 cm

Cuspidi laterali: ciascuno 37×19 cm

Predella: 34×190 cm

Pinacoteca Comunale (già Parrocchiale dei SS. Lorenzo, Silvestro e Ruffino)

Via Giuseppe Garibaldi, 60

Massa Fermana (FM)

Polittico di Massa Fermana

Il Polittico, dipinto a tempera e oro, è composto di cinque pannelli principali. Al centro troviamo la Madonna col Bambino e ai lati i Santi Giovanni Battista, Lorenzo, Silvestro e Francesco. Nelle tre cuspidi sono ritratti l’Annunciata, la Pietà e l’Angelo annunciante. La predella è divisa in quattro scomparti nei quali sono rappresentati l’Orazione nell’Orto, la Crocifissione, la Flagellazione e la Resurrezione.

La Madonna è assisa in trono al centro e regge tra le braccia il Bambino che benedice e regge una sfera dorata, simbolo del globo terrestre. Il trono marmoreo poggia su un piedistallo, in cui è incastrata una candeletta spenta, vicina alla firma dell’artista. In alto è ingentilito dal drappo rosso che copre lo schienale e da due grossi frutti poggiati ai lati, una pesca e una mela cotogna, derivanti dalla tradizione squarcionesca e alludenti al Peccato originale. Le aureole, di Maria come dei santi, sono di tipo arcaico, come dischi dorati appuntati dietro la testa e non scorciati, sui quali l’artista applicò decorazioni a rilievo.

La Madonna ricorda gli schemi di Filippo Lippi. Rispetto alle Madonne del periodo padovano o zaratino (Madonna Huldschinsky, Madonna della Passione), la figura della Vergine è qui addolcita da una nuova tenerezza, che si ritroverà poi nelle opere mature dell’artista.

I santi laterali. Il gradino inferiore unifica gli scomparti dei santi, ma è differenziato a seconda dell’ambientazione. Giovanni Battista ad esempio è immaginato nel deserto, poggiante su una roccia frastagliata alla Mantegna, che si ritrova anche simmetricamente nel pannello più a destra, di San Francesco che riceve le stimmate, mentre gli altri due santi poggiano su un gradino di marmo screziato.

Variati per posa e atteggiamento, i santi sono riconoscibili da attributi tipici (il cartiglio con l’Ecce Agnus Dei di Giovanni, la graticola di Lorenzo e il crocifisso coi raggi dorati – a rilievo – che toccano le ferite di Francesco), con l’esclusione di Silvestro, che non ha attributi specifici a parte la sontuosa veste papale, ma che è comunque riconoscibile poiché santo titolare, con Lorenzo, della chiesa. Diversi dalla Madonna per una consistenza più secca e scultorea, i santi mostrano una maggiore persistenza dei modi padovani.