Trittico di Cupra Marittima

L’opera è costituita da tre pannelli iconograficamente autonomi, ma collegati tra loro sul piano stilistico. Al centro è raffigurata la Vergine con le mani giunte nell’atto di adorare il Bambino che giace a terra in una posa che si ricollega alla Madonna di Falerone. Vittore presenta la Madonna come manifestazione della duplice essenza di Vergine e Madre consapevole del sacrificio per cui il Figlio si è incarnato. La definizione del volto della Vergine è caratterizzata dai tratti della giovinezza che simboleggiano l’incorruttibilità dello spirito e la malinconia dello sguardo che filtra attraverso le palpebre socchiuse. Un velo scende sulla fronte e copre i capelli divisi in due onde sinuose; il capo, lievemente reclinato sulla destra, è coronato da un diadema sorretto dalle ali di due cherubini. Altri due cherubini sono posti in maniera simmetrica ai lati del drappo arabescato che pende sullo sfondo di un cielo notturno punteggiato di stelle.

Di fianco alla Madonna, due angeline replicano l’atteggiamento devoto.

Nello scomparto di sinistra è ritratto San Basso, patrono della città. Il Santo indossa abiti episcopali e tiene in mano un libro, probabilmente il Vangelo, e il rocco pastorale. Nell’altra mano troviamo gli strumenti del suo martirio: due lunghi chiodi che lo trapassano dalla pianta del piede fino al capo. Il volto appare rugoso e segnato da innumerevoli sofferenze.

Nel terzo scomparto è rappresentato San Sebastiano; il martire è raffigurato come un giovinetto legato ad un tronco d’albero con il corpo piegato da numerose frecce. La protezione di questo santo veniva invocata contro la peste, simboleggiata dalle frecce.

L’opera è costituita da tre pannelli iconograficamente autonomi, ma collegati tra loro sul piano stilistico.

Al centro è raffigurata la Vergine con le mani giunte nell’atto di adorare il Bambino che giace a terra in una posa che si ricollega alla Madonna di Falerone. Vittore presenta la Madonna come manifestazione della duplice essenza di Vergine e Madre, consapevole del sacrificio per cui il Figlio si è incarnato. La definizione del volto della Vergine è caratterizzata dai tratti della giovinezza che simboleggiano l’incorruttibilità dello spirito e la malinconia dello sguardo che filtra attraverso le palpebre socchiuse. Un velo scende sulla fronte e copre i capelli divisi in due onde sinuose; il capo, lievemente reclinato sulla destra, è coronato da un diadema sorretto dalle ali di due cherubini. Altri due cherubini sono posti in maniera simmetrica ai lati del drappo arabescato che pende sullo sfondo di un cielo notturno punteggiato di stelle.

Di fianco alla Madonna, due angeline replicano l’atteggiamento devoto.

Nello scomparto di sinistra è ritratto San Basso, patrono della città. Il Santo indossa abiti episcopali e tiene in mano un libro, probabilmente il Vangelo, e il pastorale. Nell’altra mano troviamo gli strumenti del suo martirio: due lunghi chiodi che lo trapassano dalla pianta del piede fino al capo. Il volto appare rugoso e segnato da innumerevoli sofferenze.

Nel terzo scomparto è rappresentato San Sebastiano; il martire è raffigurato come un giovinetto legato a un tronco d’albero con il corpo piegato da numerose frecce. La protezione di questo santo veniva invocata contro la peste, simboleggiata dalle frecce.

Vittore Crivelli

Madonna adorante il Bambino, S. Basso e S. Sebastiano, 1494

Tempera su tavola, 177×166 cm

Chiesa Parrocchiale di S. Basso e Santa Margherita

Via Camillo Benso Conte di Cavour, 23

Cupra Marittima (AP)

Trittico di Cupra Marittima

L’opera è costituita da tre pannelli iconograficamente autonomi, ma collegati tra loro sul piano stilistico. Al centro è raffigurata la Vergine con le mani giunte nell’atto di adorare il Bambino che giace a terra in una posa che si ricollega alla Madonna di Falerone. Vittore presenta la Madonna come manifestazione della duplice essenza di Vergine e Madre consapevole del sacrificio per cui il Figlio si è incarnato. La definizione del volto della Vergine è caratterizzata dai tratti della giovinezza che simboleggiano l’incorruttibilità dello spirito e la malinconia dello sguardo che filtra attraverso le palpebre socchiuse. Un velo scende sulla fronte e copre i capelli divisi in due onde sinuose; il capo, lievemente reclinato sulla destra, è coronato da un diadema sorretto dalle ali di due cherubini. Altri due cherubini sono posti in maniera simmetrica ai lati del drappo arabescato che pende sullo sfondo di un cielo notturno punteggiato di stelle.

Di fianco alla Madonna, due angeline replicano l’atteggiamento devoto.

Nello scomparto di sinistra è ritratto San Basso, patrono della città. Il Santo indossa abiti episcopali e tiene in mano un libro, probabilmente il Vangelo, e il rocco pastorale. Nell’altra mano troviamo gli strumenti del suo martirio: due lunghi chiodi che lo trapassano dalla pianta del piede fino al capo. Il volto appare rugoso e segnato da innumerevoli sofferenze.

Nel terzo scomparto è rappresentato San Sebastiano; il martire è raffigurato come un giovinetto legato ad un tronco d’albero con il corpo piegato da numerose frecce. La protezione di questo santo veniva invocata contro la peste, simboleggiata dalle frecce.