Secondo Trittico di Valle Castellana
Il secondo trittico è composto da una Madonna in trono col Bambino al centro, accompagnata da una piccola Santa Lucia e dai piccolissimi committenti. Ai lati, Sant’Antonio Abate e San Sebastiano, vestito da gentiluomo e impugnante una freccia. Come nella Madonna di Corridonia e in altre opere di quegli anni, l’artista accantonò momentaneamente il fondo oro, stendendo un colore rosso uniforme in cui compaiono, qua e là, dei serafini e dei drappi stesi alle spalle dei santi, questi sì dorati e decorati da ricami e damascature. Variata è l’espressione dei santi e anche la Vergine, distendendo un braccio, sembra offrire in maniera originale il figlio alla contemplazione dei fedeli. Permangono invece stilemi più arcaici nel pannello centrale, come le proporzioni gerarchiche.
Carlo Crivelli
Secondo Trittico di Valle Castellana, 1472 ca
Tempera su tavola
Pannello centrale: 132×50 cm
Pannelli laterali: ciascuno 132×39 cm
Firmato: OPUS CAROLI CRIVELLI VENETI
Pinacoteca Civica
Piazza Arringo
Ascoli Piceno
Descrizione
Madonna con il Bambino, S. Lucia e committenti; S. Antonio Abate; S. Sebastiano
Secondo Trittico di Valle Castellana
Il secondo trittico è composto da una Madonna in trono col Bambino al centro, accompagnata da una piccola Santa Lucia e dai piccolissimi committenti. Ai lati, Sant’Antonio Abate e San Sebastiano, vestito da gentiluomo e impugnante una freccia. Come nella Madonna di Corridonia e in altre opere di quegli anni, l’artista accantonò momentaneamente il fondo oro, stendendo un colore rosso uniforme in cui compaiono, qua e là, dei serafini e dei drappi stesi alle spalle dei santi, questi sì dorati e decorati da ricami e damascature. Variata è l’espressione dei santi e anche la Vergine, distendendo un braccio, sembra offrire in maniera originale il figlio alla contemplazione dei fedeli. Permangono invece stilemi più arcaici nel pannello centrale, come le proporzioni gerarchiche.
Il secondo trittico è composto da una Madonna in trono col Bambino al centro, accompagnata da una piccola Santa Lucia e dai piccolissimi committenti. Ai lati, Sant’Antonio Abate e San Sebastiano, vestito da gentiluomo e impugnante una freccia. Come nella Madonna di Corridonia e in altre opere di quegli anni, l’artista accantonò momentaneamente il fondo oro, stendendo un colore rosso uniforme in cui compaiono, qua e là, dei serafini e dei drappi stesi alle spalle dei santi, questi sì dorati e decorati da ricami e damascature. Variata è l’espressione dei santi e anche la Vergine, distendendo un braccio, sembra offrire in maniera originale il figlio alla contemplazione dei fedeli. Permangono invece stilemi più arcaici nel pannello centrale, come le proporzioni gerarchiche.