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VITTORE CRIVELLI

Trittico di Montefiore dell’Aso, 1471 ca
Descrizione del soggetto, lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisci elit
Tempera su tavola
Tavola inferiore, 174 x54 cm Santa Caterina d’Alessandria
San Pietro Apostolo
Santa Maria Maddalena
Tavola superiore, 74 x 54 cm
Beato Duns Scoto
Santa Chiara
San ludovico da Tolosa
Il Trittico di Montefiore è il risultato della ricomposizione di sei pannelli che facevano parte dell’originario e smembrato Polittico di Montefiore. Nell’ordine principale sono raffigurati tre santi a tutta figura che originariamente erano disposti intorno alla “Madonna in trono con Bambino”. A sinistra è rappresentata Santa Caterina d’Alessandria in vesti principesche: appare distaccata e con lo sguardo rivolto al Bambino, che ignora lo spettatore. Con la mano destra regge la palma del martirio e con l’altra mano la ruota dentata. In basso spunta dalla veste un piede con elegante calzare rosso, interamente coperto. Al centro del Trittico è raffigurato San Pietro, che originariamente era il primo pannello di sinistra accanto alla Madonna. Il volto serio e fisso sull’osservatore ha un’espressione caricata; le mani reggono un corposo volume e le chiavi del Paradiso, con una maniacale attenzione all’anatomia che è evidente anche nei piedi protesi verso lo spettatore. Al centro del Trittico è raffigurato San Pietro, che originariamente era il primo pannello di sinistra accanto alla Madonna. Il volto serio e fisso sull’osservatore ha un’espressione caricata; le mani reggono un corposo volume e le chiavi del Paradiso, con una maniacale attenzione all’anatomia che è evidente anche nei piedi protesi verso lo spettatore. Santa Maria Maddalena era, nel Polittico originario, il secondo pannello di sinistra accanto a San Francesco. La Maddalena è considerata uno dei capolavori di Crivelli, a cominciare dalla sottile interpretazione che il pittore ne diede, tenendo conto del suo essere emblema del peccato e della redenzione attraverso la penitenza. Il celebre sguardo di profilo, sorridente e un po’ ammiccante verso lo spettatore, allude al passato da cortigiana della santa: questo rompe l’atmosfera di serietà trasmessa dalle altre figure. Con la mano destra alza il vaso di unguenti, mentre con due dita dell’altra mano solleva con delicatezza le vesti, dalle quali sporge un piede seminudo. La veste rossa è molto scollata, con una parte del seno ben visibile al di sotto di un velo trasparente. Nell’ordine superiore sono rappresentati un santo francescano, forse Beato Duns Scoto, Santa Chiara d’Assisi che tiene in mano un giglio, simbolo della sua purezza, e San Ludovico da Tolosa, raffigurato in sontuosi abiti da vescovo.
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Progetto “Le Città Crivellesche”
sostenuto dalla Regione Marche – Assessorato alla Cultura
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